Un elemento non solo musicale, ma anche di contenuti che Sara Romano plasma come cantastorie della nostra epoca.
...la forza della bellezza e della “grazia decisa” della siciliana ci conquistano, sin dal primo pezzo. Ma è forse con l’ottava canzone, “Malatempora” che Sara Romano raggiunge l’acme del suo lavoro.
Sara con la sua lingua, il siciliano, si perde in storie figlie di altri popoli, storie per l’appunto, che partono da lontano e che oggi ci appartengono, che fanno parte della nostra cultura.