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sara in sicily
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Articolo di Mattia Nesto, Giugno 2019

Quando si apre “Nella neve”, il primo pezzo di questo “Saudagoria”, ci si ritrova gettati, mani e pieni, in una storia dolceamara cullati dalla voce di Sara Romano. E sarà così anche per le tracce di questo disco denso, anzi densissimo, che la cantautrice di Monreale realizza con una cura, un’attenzione e una classe veramente molto rara nel panorama contemporaneo della musica (non solo italiana).

Bisogna dirlo subito però: ci muoviamo entro coordinate di un tipo di musica cantautorale abbastanza tradizionale, con arrangiamenti solenni e classiccheggianti, ma, quasi mai, pesanti o troppo “barocchi”, detto con cognizione negativa. Infatti nonostante Sara Romano non sia certamente una delle “prime venute” sulle scene, riesce a conservare una spontaneità e una genuinità che è capace di trasmettere con facilità all’ascoltatore. E dire che le liriche di questo disco non sono così dirette e immediate.

Eppure, la forza della bellezza e della “grazia decisa” della siciliana ci conquistano, sin dal primo pezzo. Ma è forse con l’ottava canzone, “Malatempora” che Sara Romano raggiunge l’acme del suo lavoro. Infatti, grazie anche a quella “lingua grande” che è il siciliano e con un arrangiamento folk incredibilmente ben realizzato, Romano costruisce un pezzo pressoché perfetto che potrebbe stare accanto, senza timori referenziali, alle canzoni più importanti dei più celebri artisti di quella meraviglia in mezzo al Mediterraneo delle canzoni e dei flutti che è la Sicilia. 

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